Cosa sono le Algie del Tratto Cervicale, Dorsale e Lombare?
Non c’è che dire, oggi più che mai, il dolore alla schiena è un problema rilevante in un alto numero di persone e, soprattutto, in continua crescita. È un dato di fatto e ne dobbiamo prendere atto. Anche i numeri non danno conforto: dai 30 ai 50 anni il 60% circa della popolazione italiana dichiara di aver avuto almeno un episodio di mal di schiena durante gli anni. Infatti, la recidività di tali eventi è invece purtroppo la norma.
La sintomatologia delle algie che affligge il rachide è da considerarsi altamente invasiva, tanto che il generico mal di schiena è ritenuto altamente invalidante a livello sociale, anche a causa delle assenze dal luogo di lavoro, subito dopo le infiammazioni delle vie aeree.
Studiando la localizzazione del problema, si è visto che le zone cervicali, toraco – dorsali, lombari, sacro – coccigee sono interessate in misura percentualmente diversa e tale differenza risulta essere assolutamente interessante perchè evidenzia come, ancora oggi, la posizione in ortostatica non sia stata riassorbita dall’uomo dopo millenni.
Le zone cervicali e lombari essendo curve lordotiche e di compenso, sono quelle maggiormente interessate da dolori diffusi o localizzati, in particolare la seconda può essere ricondotta a quattro cause più frequenti:
a) Un assetto posturale alterato (legato a fattori strutturali o relativi all’apparato muscolare);
b) Un’alterazione funzionale e degenerativa del sistema muscolo-legamentoso (muscoli troppo corti ma anche troppo lunghi; legamenti lassi);
c) Alterazioni strutturali a carico del segmento di movimento (degenerazione discale e delle articolazioni interapofisarie, processo spesso interdipendente);
d) Indebolimento della struttura ossea (ad esempio nell’osteoporosi)
Oltre a questi motivi, dovremmo aggiungere come eziopatogenesi, le condizioni individuali, ambientali, sociali.
COSA FARE ?
Molto sappiamo di tale disturbo, e nell’arco degli anni, l’analisi fatta dagli operatori del settore ha individuato, anche, le modalità di insorgenza della lombalgia. Essa, infatti, può essere acuta o cronica, ma anche lombo-cruralgia o di lombo-sciatalgia. Nelle ultime, la concomitanza delle terapie fisiche (tens, ionoforesi, correnti diadinamiche), della terapia manuale (osteopatia) e del lavoro attivo o passivo del chinesiologo sul campo, portano spesso a un felice esito per il paziente. In questo caso posso riferire che, nella condizione collaborativa precedentemente illustrata, le percentuali di miglioramento anche nei casi di compromissione trofica / motoria importante a livello degli arti inferiori (ad esempio con erniazioni localizzate nella zona L5 / S1, L3-L4…) sia davvero sorprendente sotto il profilo della qualità della vita per il paziente. A dimostrazione del fatto, che la cooperazione di diverse figure tecnico-professionali in team di lavoro (chinesiologo, fisioterapista, osteopata) risulta essere sempre vincente.